Fino al 28 una mostra e un concerto celebrano l’indimenticabile Callas a Palazzo Comunale

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Mostra e concerto per “La divina Callas” al Palazzo Comunale di Modena, nel quarantesimo della morte della mitica soprano, avvenuta a Parigi il 16 settembre 1977. L’esposizione, che mette in mostra in Sala del Fuoco, a cura di Marco Galletti, foto e cimeli appartenuti alla Callas dalla collezione di Ilario Tamassia, è visitabile gratuitamente fino a sabato 28 dalle 9 alle 19 a orario continuato. Sabato 28, preceduto alle 17 da un’introduzione alla mostra da parte del curatore, alle 18.30 ha inizio il concerto, a cura di Roberta Frison e Carlo Stanzani, tra arie d’opera, incursioni letterarie e letture di scritti della soprano. L’ingresso è libero e gratuito fino a esaurimento posti.

Le iniziative modenesi per Maria Callas sono a cura di Istituto Meme e Upgb (Università popolare Gregory Bateson) con patrocinio del Comune e il sostegno di BPER Banca.

La collezione di Ilario Tamassia dei cimeli di Maria Callas, curata da Marco Galletti, ha partecipato a molte mostre, in Italia e all’estero. Le più recenti nel 2016, a Verona, Spoleto e Venezia. Attualmente espone a Parigi sino al 14 dicembre nella mostra “Maria by Callas”, nel Grand Salon della Seine Musicale.

A Modena sono esposte fotografie e lettere del suo archivio personale, come le missive inviate a Maria Callas da Luchino Visconti, le foto nel ruolo di Norma –interpretato dal 1952 al 1965 –o nelle vesti della Traviata a Venezia, Città del Messico, Lisbona, New York, Dallas e Londra.

Interpreti del concerto del 28 ottobre alle 18.30 in Sala di Rappresentanza sono Maria Simona Cianchi, soprano; Giuliano Ruggi, al pianoforte; Matteo Ferrari, al flauto traverso; Carlo Stanzani, voce narrante e testi; Roberta Frison, voce narrante.

Il Programma di sala prevede l’esecuzione di “Sediziose voci… Casta Diva” dalla Norma di Bellini; “Vissi d’arte” dalla Tosca di Puccini; “Addio del passato” da La Traviata di Verdi; “Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly e “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi, entrambe opere di Puccini, per concludersi con “Habanera” dalla Carmen di Bizet.

Alternate alle arie che hanno resa celebre la Callas, si snodano le tappe di un itinerario narrativo che si inoltra nella complessità della sua persona attingendo al carteggio della Divina, ai personaggi da lei interpretati, agli incontri che l’hanno forgiata, ai sentimenti e alle speranze di una vita.

 

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