L’educazione alla bellezza nel cuore del programma culturale dei Verdi di Modena alle prossime amministrative

In Il Fondo

Non è un mistero che io sia candidata alle prossime elezioni amministrative nelle liste dei Verdi. Sono ambientalista da sempre. Essendo poi che da sempre mi occupo di cultura, va da sè che nel tempo la passione ambientalista e quella per la  cultura siano andate di pari passo.  Anche perchè come potete leggere nelle prime righe del Programma Cultura dei Verdi di Modena, che trovate qui di seguito:  “La sensibilità verso l’ambiente e la sua tutela, non possono prescindere dalla cultura, dal saper distinguere tra ciò che è bello e ciò che non lo è, tra ciò che è sano e ciò che non lo è, tra ciò che è giusto e ciò che non lo è”.  Ci è piaciuto usare poi, come premessa al programma, la famosa frase dell’indimenticato Peppino Impastato sull’educare alla bellezza, perchè il concetto fondamentale, è proprio quello. La bellezza, la cultura sono armi potentissime.

A Modena purtroppo, negli ultimi anni, la cultura ha perso un po’ di colpi, speriamo di poter invertire questo corso. Solo con una forte adesione ai Verdi nel primo turno, potremo avere poi forza nella coalizione, per contare davvero e far sentire la nostra voce. E il primo obiettivo che mi pongo e ci poniamo in tema di cultura è che venga ripristinato il ruolo dell’Assessore alla Cultura (ora Cultura e Istruzione hanno lo stesso assessore come se fossero due ambiti senza dignità)  e che questo ruolo venga ricoperto da una persona preparata e non sia un ruolo solamente politico. Senza queste premesse non si può fare nulla.

 

PROGRAMMA CULTURA VERDI MODENA

 «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore».
Peppino Impastato (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978)

Anche noi Verdi di Modena, come Peppino Impastato siamo convinti che si debba  insegnare la bellezza e per farlo serve la cultura.  La sensibilità verso l’ambiente e la sua tutela, non possono prescindere dalla cultura, dal saper distinguere tra ciò che è bello e ciò che non lo è, tra ciò che è sano e ciò che non lo è, tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. E questo in tutti gli ambiti della vita. La cultura ha un valore formativo e sociale incommensurabile.  Per questo la cultura ha un posto importante nel nostro programma.

RESPONSABILITA’ POLITICA E COMPETENZA SPECIFICA

Ed è per questo che il primo punto delle nostre proposte riguarda l’assessorato alla Cultura che DEVE esprimere un SUO assessore (ora ricordiamo, a Modena, Cultura ed Istruzione dividono lo stesso assessore, come se fossero due ambiti senza dignità di autonomia), un assessore che abbia preparazione ed esperienza in materia, in grado di dar vita a un programma culturale organico, capace di raccogliere il testimone di quanto fatto in città a partire dagli anni ‘70.

SOSTENERE E AMPLIARE LA PRODUZIONE E PROGRAMMAZIONE CULTURALE

Riteniamo sia fondamentale sostenere le produzioni e le programmazioni delle eccellenze culturali del territorio che sono tante come il Teatro Comunale, i Teatri Storchi e Passioni, le numerose compagnie teatrali cittadine. Così come vanno sostenute le produzioni e le programmazioni delle associazioni attive in ambito musicale, della Tenda, del Centro Musica, in ambito cinematografico il Circuito Cinema, le Biblioteche e più in generale quelle associazioni culturali che producono e programmano rassegne e appuntamenti di qualità.

FAVORIRE LA CRESCITA QUALITATIVA E QUANTITATIVA DELLA PRODUZIONE CULTURALE DEL TERRITORIO

Vanno incentivate le produzioni territoriali, fornendo infrastrutture, servizi, formazione per i più giovani, occasioni di presentazione del lavoro fatto. Perché cultura per noi è produrre, dare vita a qualcosa che rimanga nel tempo qualcosa che vada al di là della semplice organizzazione di eventi. Occorre superare la sola logica semplicistica dei bandi pubblici generalisti, impegnandosi a definire progetti condivisi per la città.

ATTRARRE LA CREATIVITA’

Inoltre è importante mettere in campo esperienze e progetti capaci di attrarre giovani creativi verso la nostra città. Creare un flusso di idee in entrata e in uscita, anche grazie alla realizzazione di accordi e collaborazioni con prestigiose istituzioni culturali e nazionali e internazionali. Sviluppare nuove proposte e idee per l’alta formazione in campo artistico. Credo che molti ricorderanno le bellissime mostre frutto della collaborazione della FCRMO con la Guggenheim di Venezia purtroppo cessata troppo presto. Basti guardare agli spettacoli di caratura internazionale che Ert può permettersi di portare in città grazie alle collaborazioni europee del Progetto Prospero oppure ai bei concerti realizzati dal teatro Comunale in collaborazione con il Festival Angelica di Bologna.

PROGRAMMARE EVENTI ARTISTICI DI QUALITA’

E tornando all’arte, sperando che la nuova direzione della Fondazione Arti Visive possa ripristinare una situazione a oggi molto critica, bisognerebbe tornare a pensare di organizzare mostre importanti (l’ultima che si ricordi a Modena è stata quella dedicata ad Ansel Adams) che a differenza degli eventi spot che si consumano velocemente hanno una tenuta più lunga garantendo un maggior numero di visitatori e anche maggiori entrate.  E a proposito di entrate noi Verdi riteniamo sia stato un errore decidere di mettere le mostre della Galleria Civica a pagamento. Per definizione una Galleria Civica deve fare formazione, formare i cittadini e fornire loro gli strumenti per comprendere l’arte e la sua evoluzione. Questo obiettivo fondamentale dovrebbe essere tenuto in conto, sia nella programmazione delle mostre (che come minimo dovrebbero essere didascaliche e fornire chiavi di lettura) che nella gratuità delle stesse.

VALORIZZARE IL SITO UNESCO E IL CENTRO STORICO

E‘ ormai evidente che l’aumento del flusso turistico è legato al piacere di visitare il Centro Storico e il sito Unesco. Pertanto è necessario compiere importanti investimenti per la valorizzazione dell’esistente e il recupero e l’apertura di nuovi spazi ed edifici di grande valore storico e architettonico. D’altra parte è opportuno ridurre l’utilizzo degli spazi storici per la realizzazione di eventi e manifestazioni a prevalente scopo commerciale che sviliscono il ruolo del centro cittadino

CULTURA E BELLEZZA I VERI MOTORI DELLA CITTA’

La bellezza diffusa, la bellezza insegnata, la cultura come motore dello sviluppo economico e sociale: cultura, creatività, bellezza devono essere alla base di un nuovo approccio globale che abbracci le imprese, lo sviluppo urbano, la formazione, i giovani. Devono essere alla base dei progetti di rigenerazione urbana, del recupero ambientale, dei nuovi insediamenti. La cultura e la bellezza devono essere condivise con i cittadini attraverso pratiche di partecipazione attiva su tutti i principale temi sul futuro di Modena.

 

Mobile Sliding Menu