Zelda e Fenoglio i protagonisti delle produzioni 2018 della compagnia “SquiLibri”

In Teatro

Non stanno con le mani in mano i lettori/attori/musicisti della compagnia SquiLibri che per il 2018 hanno già in cantiere due progetti che si legano ai nomi di Zelda Sayre Fitzgerald e Beppe Fenoglio.

Dopo Londoniana e Jack Keouac è passato di qui, ecco che l’obiettivo di Stefania Delia Carnevali, Eleonora De Agostini, Davide “Cocco” Cocconcelli, Francesco Rossetti, Daniele Rossi e Luca Zirondoli si fissa su due autori molto diversi tra loro, ma che ben si prestano a incarnare due importanti celebrazioni: l’8 marzo e il 25 aprile.

Scrittrice e moglie dello scrittore Francis Scott entrambi icone dei “ruggenti anni ‘20”,  per i suoi atteggiamenti anticonformisti Zelda, donna dal potenziale inespresso a causa di una società patriarcale, divenne un simbolo del movimento femminista degli anni ‘70. Dal suo unico romanzo, autobiografico, Lasciami l’ultimo valzer, SquiLibri prende le mosse per creare una nuova lettura spettacolo, una polifonia che intreccia letteratura, musica e recitazione e che per le sue tematiche ben si presta a parlare dei temi della femminilità e del ruolo della donna. Non a caso lo spettacolo, debutterà proprio in occasione della Festa della donna a Carpi, il 9 marzo. Come spiega Francesco Rossetti :  “Erano numerose le figure femminili, in ambito letterario, che potevano prestarsi a questo nuovo lavoro. La scelta è caduta su Zelda, per la complessità e il fascino della sua figura poliedrica, che si muove tra scrittura, danza, pittura e follia”. E, aggiungiamo noi,  il fatto che in Italia, la sua figura sia poco conosciuta (recentemente una rapida citazione le è stata dedicata da Woody Allen nel suo Midnight in Paris) accresce il valore di questa operazione.

E’ invece una dedica al 25 Aprile e a Il partigiano Johnny di cui cade nel 2018 il cinquantesimo della pubblicazione, l’altro spettacolo prodotto da SquiLibri per questo nuovo anno:  Fenoglio resistente, Fenoglio resiliente!

“Il partigiano Johnny” – spiegano i lettori/attori di SquiLibri – è un romanzo pubblicato postumo che rappresenta a tutt’oggi una sorta di “Moby Dick” della storia della nostra Resistenza. Il reading musicale che presentiamo è tuttavia, com’è nel nostro comune sentire, un cercare oltre lo stereotipo del partigiano combattente, uno scandagliare nel Fenoglio più sorprendente, capace di quella che oggi va di moda definire “resilienza”. Quindi sì ai Ventitré giorni della città di Alba, alla Questione privata, al Partigiano Johnny, ma anche ai racconti di campagna e di paese, come quelli inclusi nella raccolta postuma Un giorno di fuoco. L’ambiente è lo stesso dei racconti e dei romanzi di Cesare Pavese. Solo che Pavese aveva già concluso tragicamente la sua esistenza a soli 42 anni, quando Fenoglio ancora non aveva pubblicato nulla. Anche Fenoglio morì giovane, a solo 41 anni, nel 1963 per una malattia ai polmoni. Leggiamo Fenoglio riscoprendolo insieme al pubblico che ascolta. Scopriamo insieme la sua arte narrativa, frutto di una sensibilità speciale, che ancora oggi rivela molto di noi, aiutandoci a prender coscienza della vita che viviamo”.

 

Info: lucazirondoli@gmail.com

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