Teatro delle Passioni ancora indisponibile Ert porta i suoi spettacoli al Teatro Tempio. Il cartellone si apre dal 1 al 13 marzo con Ombre folli di Enzo Vetrano e Stefano Randisi. La programmazione si chiude a giugno con Sergio Blanco

In Teatro

Ancora orfana del Teatro delle Passioni ma con la volontà di non interrompere il dialogo sia con il pubblico che con gli artisti, Emilia Romagna Teatro porta le sue produzioni 2022 al Teatro Tempio di Modena. In tutto sono cinque gli spettacoli in cartellone, con un programma che va dal 1 marzo al 12 giugno. Sul palco del Teatro Tempio registi e artisti come Enzo VetranoStefano RandisiFranco ScaldatiMatilde VignaKepler-452Alessandro BertiSergio BlancoMaria Vittoria Bellingeri e Roberta Lidia De Stefano presentano spettacoli che fotografano fragilità, cambiamenti, nuove rotte e identità.

«Nelle linee di lavoro di ERT – afferma il direttore Valter Malosti il Nuovo Teatro delle Passioni sarebbe dovuto diventare un presidio culturale per innescare delle profonde relazioni con gli artisti, con le opere e con il pubblico; un ambiente teatrale vivo, un punto di irradiazione di spettacoli e progetti aperti anche alla cittadinanza, con lo sguardo sempre volto verso lo spettacolo. In linea con la volontà di dare vita a questo disegno, che rifletta e agisca sulle arti sceniche contemporanee, e per non venire meno agli impegni già presi con le compagnie, siamo felici di presentare qui al Teatro Tempio un cartellone di cinque creazioni che da marzo a giugno tracceranno una rotta nella drammaturgia del nostro oggi, raccontando uno spaccato della nostra società».

Il Teatro Tempio diventa temporaneamente per ERT un luogo di residenza e di visibilità, connesso attraverso alcuni progetti al Teatro delle Moline e alla Sala Salmon dell’Arena del Sole a Bologna, dando così la possibilità ai nuovi lavori di non restare invisibili, garantendo prove e repliche nelle due città.

Il primo spettacolo in programma è Ombre folli dall’1 al 13 marzo. Enzo Vetrano e Stefano Randisi proseguono la loro indagine dentro il teatro di Franco Scaldati, drammaturgo palermitano scomparso nel 2013. Definito da Franco Quadri il “Beckett italiano”, ha realizzato l’impresa di far entrare la poesia nel teatro contemporaneo, dando voce a una marginalità sociale ed esistenziale. Non è la prima volta che Vetrano e Randisi si avvicinano alla poetica di Scaldati: dopo aver allestito Totò e Vicé nel 2012 e Assassina nel 2017 si confrontano ora con il racconto delle ombre di due uomini, legati da un rapporto di dipendenza reciproca.

Dal 15 al 27 marzo è la volta di Kepler-452: in attesa di poter vedere a ottobre il nuovo lavoro, Il Capitale prodotto da ERT / Teatro Nazionale, la compagnia presenta al Teatro Tempio Gli altri, Indagine sui nuovissimi mostri. Un reportage teatrale che indaga l’identità degli “Altri”: dobbiamo considerare una minaccia gli stranieri, i senzatetto, le persone LGBT+… mentre nel frattempo si sta imponendo un’altra categoria di “altri”, ovvero gli hater? Un lavoro che nasce dal desiderio di contattare queste persone per cercare di capirle, per tentare un dialogo apparentemente impossibile spingendosi là dove la follia del razzismo e del fascismo possono essere ascoltate, con il coraggio del confronto e senza rinunciare alle proprie idee.

Classe 1988, Premio Ubu 2019 come miglior attrice o performer under 35, Matilde Vigna si è diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Valter Malosti; nel biennio 2015-16 ha partecipato al Corso di Alta Formazione di ERT guidato da Antonio Latella da cui è nato Santa Estasi, diventato un vero e proprio caso teatrale, Premio Ubu come miglior spettacolo e migliori attori under 35 a tutto il cast. Una riga nera al piano di sopra, Monologo per alluvioni al contrario, in scena dal 29 marzo al 10 aprile dopo la prima prevista a Bologna, segna il suo debutto alla regia con un testo di cui è autrice. Una riflessione sulla perdita, sul possesso, su quello che resta: la storia dell’alluvione del Polesine del 1951 abbraccia quella di una donna di oggi che, tra separazioni, cambiamenti, traslochi e mutui, guarda al suo di disastro, personale e generazionale.

Blind Love, dal 10 al 22 maggio, è il terzo capitolo del progetto Bugie Bianche, un percorso dentro la storia e le questioni odierne sul rapporto tra maggioranza bianca e minoranza nera nelle società occidentali a cura di Alessandro Berti, Premio Riccione 2021 per l’innovazione teatrale. Uno spettacolo che solleva tematiche e soprattutto domande scomode. Un uomo e una donna, lui bianco, lei nera, a letto una domenica mattina: perché ti desidero? Da dove viene la mia fascinazione per te, per il tuo corpo? Cos’è una donna nera per un maschio bianco? A Bologna ERT ospita l’intera trilogia Bugie Bianche composta, oltre che da Blind Love, anche da Black Dick e Negri senza memoria.

Chiude il calendario dal 31 maggio al 12 giugno (nello spazio esterno del Teatro Tempio) Kassandra di Sergio Blanco, drammaturgo franco-uruguayano che in tutti i suoi testi si racconta attraverso il dispositivo dell’autofinzione, in una sorta di originale autobiografia che continuamente reinventa il soggetto. Ospitato per la prima volta in Italia nel 2019 a VIE Festival con El bramido de Düsseldorf, Blanco si è rivelato uno dei nuovi autori più interessanti del panorama teatrale internazionale. Maria Vittoria Bellingeri alla regia e Roberta Lidia De Stefano sul palco accolgono la sfida di portare in scena una Kassandra contemporanea. In un sordido bar ai confini della periferia di una città, la donna vende sigarette e il suo corpo: è una clandestina, una donna “in transito”, senza identità, indirizzo e paese.

 

Info: Ert

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