Dall’8 febbraio riapre la Galleria Estense e la mostra “L’impronta del reale. William Henry Fox Talbot alle origini della fotografia”. Dal 15 febbraio inoltre sarà allestita la mostra dossier “Una pittura femminile piccola piccola. Anna Campori Seghizzi e il suo tempo”

In Arte

Lunedì 8 febbraio riaprono le Gallerie Estensi. La Galleria Estense sarà visitabile dal lunedì al venerdì con i seguenti orari: dalle 8,30 alle 19,30.  Da lunedì sarà di nuovo aperta la mostra “L’impronta del reale. William Henry Fox Talbot alle origini della fotografia”. Dopo la chiusura dovuta al Dpcm, riparte anche la programmazione 2021, che vede come primo appuntamento dal 15 febbraio alla Galleria Estense la mostra dossier “Una pittura femminile piccola piccola. Anna Campori Seghizzi e il suo tempo, con un originale focus sulla pittura al femminile nella Modena d’inizio Ottocento.

Gallerie Estensi – “William Henry Fox Talbot. Alle origini della fotografia

“La fotografia è l’arte di fissare un’ombra” diceva William Henry Fox Talbot (1800-1877), l’inventore della fotografia su carta, al quale le Gallerie Estensi dedicano fino al 15 marzo la mostra “L’impronta del reale. William Henry Fox Talbot. Alle origini della fotografia”. Si tratta della prima grande retrospettiva italiana che documenta l’attività di questo pioniere della fotografia, mettendo a confronto il suo lavoro con quello di altri fotografi, artisti, scienziati, e documentando i suoi legami con l’Italia, in particolare con Modena. Attraverso oltre 100 opere esposte, fra cui disegni fotogenici, calotipi, dagherrotipi, incisioni da dagherrotipi, fotografie contemporanee, la mostra ripercorre le esperienze che portarono alla nascita di questa nuova forma di rappresentazione della realtà. La rassegna propone anche la straordinaria corrispondenza autografa tra William Henry Fox Talbot e l’ottico, matematico, astronomo e studioso di scienze naturali modenese Giovanni Battista Amici (1786-1863), mostrando alcuni strumenti scientifici che furono alla base del rapporto fra i due inventori. Talbot intrattenne, infatti, con lo scienziato modenese, considerato il più importante costruttore italiano di strumenti ottici del XIX secolo, una relazione testimoniata da una serie di lettere e da alcune ‘prove fotografiche’ conservate nella Biblioteca Estense, che l’inventore inglese donò ad Amici. Proprio il ritrovamento di questi materiali, avvenuto nel 1977, diede vita a una mostra curata da Italo Zannier che si tenne al Palazzo dei Musei di Modena.

 

 

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