festivalFilosofia: sabato 19 alle 22 ai Giardini lo spettacolo “Macchine come noi” della compagnia stabile di Emilia Romagna Teatro

In Teatro

Per il festivalfilosofia 2020 dedicato al tema Macchine Emilia Romagna Teatro Fondazione sabato 19 alle ore 22 ai Giardini Ducali cura la mise en espace di:
MACCHINE COME NOI
con 
Michele Lisi, Paolo Minnielli, Cristiana Tramparulo, Giulia Trivero e Maria Vittoria Scarlattei
(Compagnia permanente di ERT Fondazione)
musiche dal vivo di Renata Lackó
regia Silvia Rigon
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

La proposta di Emilia Romagna Teatro per il festivalfilosofia 2020 intende affrontare il tema di quest’anno concentrandosi sul punto di contatto tra elemento umano ed elemento macchina, in particolare sulla storia del pensiero che immagina apparati cibernetici in grado di imparare e migliorare le proprie prestazioni di ragionamento e calcolo e, possibilmente, di ideare soluzioni differenti a certi problemi con cui l’umano si confronta.

Nel libro Uomini e macchine intelligenti (Adelphi, 1990), il fisico Jeremy Bernstein prende proprio la figura di Minsky per raccontare, uno dopo l’altro, i progressi verso la creazione di una macchina in grado di pensare e di competere con l’umano. Questo testo funge anche da filo conduttore della drammaturgia Macchine come noi, che, in forma narrativa, porta sul palco la mitologia, le reali problematiche e i dedali etici legati all’intelligenza artificiale. Non limitandosi a un collage di quella fantascienza che ne ha decretato il successo popolare, la mise en espace coglie sì alcuni riferimenti letterari degli ultimi decenni – come la raccolta I, Robot di Isaac Asimov, il recente romanzo Ewan McEwan Machines Like MeLa galassia dei dementi di Ermanno Cavazzoni o la saga galattica di Douglas Adams – ma mettendoli in dialogo con estratti più strettamente documentari (vita e progetti di Minsky, ma anche le geniali visioni commerciali di Steve Jobs) e facendo affiorare il pensiero filosofico che si è formato via via che l’ipotesi di un’intelligenza ricreata per circuiti lasciava affiorare.
Allora, sullo sfondo dell’Emilia Romagna dell’anno 6002 immaginata da Ermanno Cavazzoni, il paranoico Marvin di Guida galattica per autostoppisti potrebbe trovarsi a dialogare con il prototipo Adam di McEwan disegnando due diverse evoluzioni della personalità di un androide, di fronte allo sguardo severo del determinista tecnologico Thorstein Veblen, del profeta della singolarità tecnologica John von Neumann o dello stesso Alan Turing, scomparso troppo presto per poter prendere parte alle ricerche e che nessuno più riconosce.

Le teorie del post-umano la filosofia digitale, il materialismo digitale di Frederick Kittler, la biometrica e, se proiettata nelle prospettive future, la “cyborg bioetica” sono alcuni degli apporti tematici e filosofici di Macchine come noi, che mescola dimensione narrativa, dimensione divulgativa e intrattenimento.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria a questo link

 

 

 

 

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