Sabato 18 e domenica 19 al Teatro delle Passioni va in scena “Mi chiamo Andrea, faccio fumetti”. Un omaggio a Paz di Christian Poli e Andrea Santonastaso

In Teatro

Sabato 18 e domenica 19 gennaio il Teatro delle Passioni di Modena ospita Mi chiamo Andrea, faccio fumetti. In un monologo disegnato e attraverso le parole scritte da Christian Poli, Andrea Santonastaso racconta l’arte del più grande disegnatore di fumetti che il nostro paese abbia avuto: Andrea Pazienza. Mentre disegna, l’attore dichiara un senso di impotenza e inferiorità, ma anche di rabbia per lo spreco quasi cosciente di tanto talento in nome della follia.

Andrea Santonastaso ha studiato con i più grandi fumettisti fra cui Igort, Iori, Cavazzano, per poi dedicarsi al teatro dal 1993. Christian Poli scrive per il cinema, per la pubblicità, per la fiction e collabora con la Bottega di Narrazione Finzioni fondata da Carlo Lucarelli.

Lo spettacolo è prodotto dal Teatro dell’Argine che fin da subito ha sposato il progetto di Santonastaso: nell’intreccio di storia sociale e biografica che lo spettacolo sottolinea, la compagnia ha ritrovato le ragioni della sua poetica e di un percorso artistico spesso volto allo scandaglio di figure e temi di un passato recente in grado di parlare alla sensibilità contemporanea.

 

Compagnia Teatro dell’Argine

La Compagnia del Teatro dell’Argine nasce negli anni Novanta con un progetto culturale e artistico rivolto a tutta la comunità: non solo produzione di spettacoli, ma anche formazione del pubblico, didattica teatrale per professionisti e non, azioni speciali legate alle fragilità, ideazione e gestione di spazi artistici e sociali, collaborazioni con compagnie, teatri, università, ma anche carceri, ospedali, centri d’accoglienza in Italia, Belgio, Svezia, Inghilterra, Francia, Lussemburgo, Polonia, Danimarca, Turchia, Senegal, Tunisia, Marocco, Palestina, Bolivia, Brasile. Nel corso degli anni il Teatro dell’Argine è diventato un punto di riferimento in campo nazionale ed internazionale non solo sul piano artistico (premio della Critica 2006, premio Hystrio alla drammaturgia 2009, premio speciale Ubu 2011, premio Camillo Grandi 2012, premio della Critica 2015, premio Nico Garrone 2015, premio Ubu 2015, Premio della Critica 2017, Eolo Awards 2018), ma anche nell’ideazione e realizzazione di progetti in cui il teatro si mette a disposizione di contesti interculturali, sociali, educativi e pedagogici.

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