GMI: sabato 18 gennaio all’Auditorium Biagi interessante concerto con l’ottimo pianista coreano Sae Yoon Chon

In Musica

GMI Modena presenta sabato 18 alle 17.30 presso l’Auditorium Marco Biagi il quinto appuntamento del 2020, con uno dei concerti di maggiore interesse e qualità dell’intera stagione. Protagonista Sae Yoon Chon, pianista coreano vincitore del prestigioso premio Axa di Dublino 2018, si esibisce in un recital che spazia dal classicismo viennese al Novecento. Beethoven, ovviamente, nel 250esimo anno della nascita (e a lui saranno dedicati molti altri eventi da GMI nell’anno in corso) e poi Brahms, Liszt, e il contemporaneo Dutilleux. Una tavolozza impegnativa e molto varia per Sae Yoon Choon, debuttante a soli 18 anni con la Cleeveland orchestra e già premiato in importanti concorsi internazionali (Jose Iturbi, Concorso di Los Angeles, Concorso di Seoul), in procinto di debuttare alla Carnegie Hall di New York, è stato il primo asiatico ad ottenere il premio Axa.

 Il programma è assai vario, e spazia dalla fine del Settecento agli anni 40 del Novecento, in grado di mettere in evidenza la grande varietà interpretativa, il virtuosismo e la sensibilità del pianista. In apertura, una Sonata beethoveniana composta tra il 1796 e il 1798 che mostra, all’interno di un andamento apparentemente rococò, le caratteristiche specifiche del genio beethoveniano. A contrasto con questa apertura, il concerto proseguirà con l’unica Sonata per pianoforte composta da Henri Dutilleux, musicista francese scomparso nel 2013, erede elegante dell’impressionismo francese, che egli combina, in questo brano, con modalità più vicine allo stile est-europeo di Prokof’ev e Bartók.

Richiede uno straordinario virtuosismo e un suono particolarmente brillante la “Rapsodia spagnola” di Franz Liszt, basata sul tema della “Follia”, risalente all’antica “Musica degli affetti” e a variazioni su temi tipici della musica spagnola, come la Jota aragonesa.

Chiude il concerto l’imponente terza Sonata di Johannes Brahms, che per durata è pressoché uguale alla somma degli altri tre brani. Scritta da Brahms ventenne nel 1853, la Sonata, secondo Robert Schumann, che di Brahms fu grande sostenitore, è “sinfonia in potenza” e rappresenta appunto una fondamentale tappa del percorso che portò Brahms, quasi 20 anni dopo, ad approdare finalmente alla forma sinfonica. Straordinario è l’enorme potere espressivo, l’arco formale così ampio e solido, caratteristiche che spesso un compositore raggiunge nella fase matura ma che in Brahms sono già stabiliti a vent’anni. Rigore, grandezza, pieno sviluppo delle idee, equilibrio tra sintesi ed espansione, proporzioni sinfoniche, gusto del dramma e intensa cantabilità: tutto quello che ha reso immortale la musica di Brahms è già presente, in nuce, nella sua terza e ultima Sonata per pianoforte. E per l’esecutore, dopo il virtuosismo lisztiano, si richiede anche visione d’insieme del brano, capacità di leggerne e comunicarne l’imponente e complessa architettura

Biglietto: 13 euro, in vendita un’ora prima del concerto oppure online dalla pagina https://gmimodena.it/eventi/sae-yoon-chon/

Dopo il concerto, un aperitivo a offerta in compagnia del musicista, con prodotti del territorio: salumi, formaggi, miele in favo, vini scelti e prodotti del commercio equo e solidale

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