A Fossoli giovedì 21 febbraio Fabrizio Gifuni legge brani da “I sommersi e i salvati” di Primo Levi in occasione del centenario della nascita dello scrittore torinese che proprio da Fossoli partì per Auschwitz

Giovedi 21 febbraio 2019 il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino e la Fondazione Fossoli hanno chiesto a Fabrizio Gifuni di leggere alcuni brani tratti da Se questo è un uomo e I sommersi e i salvati. Le letture si tengono alle ore 18.00 nel campo da cui, settantacinque anni fa, lo scrittore torinese venne deportato ad Auschwitz.

Fossoli è un luogo simbolo per gli ebrei italiani, il campo di transito dove i nazisti e il governo della Repubblica Sociale collaboravano nell’opera di annientamento di ebrei e oppositori. La presenza di Gifuni, una delle voci più intense del cinema e del teatro, è anche testimonianza e ricordo di quel momento cruciale della storia italiana ed europea.

Il 21 febbraio segna inoltre l’inizio delle celebrazioni del Centenario della nascita dello scrittore torinese a cura del Centro Primo Levi di Torino, celebrazioni che proseguiranno con molte altre iniziative in Italia e all’estero per tutto il 2019. Un anno per scoprire e raccontare le diverse dimensioni dell’opera di Levi attraverso originali forme di incontro e di rappresentazione. Come la nuova versione teatrale di Se questo è un uomo, che debutterà a Torino alla fine di aprile per poi essere riproposta in diverse città italiane e all’estero. Le iniziative in programma cercheranno infatti di ricostruire la complessa figura di Primo Levi: chimico, scrittore, poeta.

“L’opera di Primo Levi – afferma Ernesto Ferrero, Presidente del Centro Primo Levi di Torino – è un giacimento inesauribile che può riservare ancora importanti scoperte. La grandezza dello scrittore ha dato al testimone di Auschwitz la capacità di parlare alle prossime generazioni e all’uomo di pensiero di dialogare sui problemi del mondo in cui viviamo”. Per oltre quarant’anni, raccontando il Lager, Primo Levi si è battuto contro l’indifferenza e il silenzio. Uomo di cultura e di scienza, attento ai problemi del mondo di oggi e alle domande delle nuove generazioni, è scrittore universalmente amato e riconosciuto. Il suo pensiero, in un’epoca come quella in cui viviamo, di profonda incertezza e confusione sui valori della convivenza civile, è un monito ma anche un contributo e uno stimolo di grande rilevanza e attualità.

Commenta così l’iniziativa Pierluigi Castagnetti, Presidente della Fondazione Fossoli: “Primo Levi è, per tante ragioni, l’immagine più conosciuta della deportazione italiana che coinvolge direttamente il campo di Fossoli. La sua è la storia di tanti ebrei e di tanti oppositori politici al nazifascismo: dimensioni entrambe presenti nell’intellettuale torinese. Ma la sua notorietà è legata anche ai tanti saggi e romanzi che ci ha lasciato non per fare memoria di sé ma, se è possibile la licenza, per fare memoria di noi. Ha scritto infatti perché noi sapessimo, e perché sapendo ci preparassimo a evitare il rischio di ripetizione della storia. Ci ha regalato in tal modo un preziosissimo codice del futuro, scritto con la precisione dell’uomo di scienza e lo stile del grande letterato. Sono certo che la lettura di Fabrizio Gifuni ci emozionerà”.

L’appuntamento è a ingresso libero e gratuito, sino a esaurimento dei posti disponibili.

Interverranno: Pierluigi Castagnetti, Presidente della Fondazione Fossoli, Ernesto Ferrero, Presidente del Centro Primo Levi di Torino, Alberto Bellelli, Sindaco di Carpi.

 

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