La Prof.ssa Maria Grazia Modena presenta il suo ultimo libro “La faticosa riconquista della dignità”

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Per la rassegna I Giovedì con l’autore il 18 maggio alle ore 18, al Centro Culturale Giacomo Alberione (via 3 Febbraio, 7 Modena), la professoressa Maria Grazia Modena presenterò il suo nuovo libro: Il caso cardiologia… la verità (Edizioni Il fiorino) e tratterà del tema: “La faticosa riconquista della dignità”.

Spiega l’autrice nella presentazione del volume:
Mi chiamo Maria Grazia Modena, sono professore di Cardiologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia e ho scritto questo secondo libro, per condividere il dolore di anni persi per… nulla e per far sapere come la vita di una persona può cambiare dalla sera alla mattina (senza un motivo) e diventare un… incubo. E’ proprio il caso di sottolineare dalla sera alla mattina : se molti di voi, infatti, non mi conoscono personalmente, forse si ricordano di me “mediaticamente”, anche se sono passati 5 anni , per il clamore del mio arresto sotto un raid di elicotteri alle 5.30 del mattino del 9 novembre 2012 .
Fui arrestata in quanto considerata la responsabile principale, ovvero il Capo Cupola visto il mio ruolo di Direttore della Cardiologia del Policlinico di Modena, dello cricca “ Camici sporchi” .
Fui arrestata insieme ad altri 8 Medici, con uno spiegamento di 150 NAS in tutta Italia, mentre una serie di Responsabili di Aziende elettromedicali, italiane ed estere, ricevette avvisi di garanzia per presunte sperimentazioni illegali su pazienti “ignari”.
Si parlò allora anche di complicanze letali ed “Il Caso” ebbe risonanza in tutta Italia e anche all’estero. Rimasi ai domiciliari per 40 giorni, poi, avendo io spedito delle mail perché dei Colleghi mi sostituissero alle lezioni ai miei Studenti, fui condannata a risiedere per 2 mesi al di fuori della provincia di Modena, perché ritenuta pericolosa e con tendenza a reiterare i miei crimini. Tornata a Modena ebbi l’obbligo di firmare la presenza tutti i giorni entro le 10 presso il comando dei Carabinieri. Per questo “malaffare “ il PM di Modena chiese per me 6 anni di carcere, poi, essendo ricorsa al rito abbreviato (esclusivamente per ridurre i tempi d’attesa dopo una interminabile processo mediatico ), il GUP mi ha condannata a 4 anni e mezzo di carcere e 5 di interdizione ai pubblici uffici. (…)  Il 2 Dicembre 2016 la Corte d’ Appello di Bologna mi ha assolto, per non avere commesso il fatto, perché il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato da terribili imputazioni quali Associazione per Delinquere, corruzione (due), abuso d’ufficio (due), truffa ai danni del Policlinico.
Non ci furono né morti, né feriti, né sperimentazioni illecite a malati ignari e fu tutto il frutto di calunnie e invidie.
Non immaginate come si assapora la gioia di avere riconquistato la propria Dignità dopo anni di ingiusta gogna. Vorrei che la Verità fosse conosciuta, perché, mentre all’epoca degli elicotteri, la notizia e  il suo boato, superarono le barriere del suono e nazionali, la mia assoluzione in Appello non ha superato la provincia di Modena. Non sarebbe mai capitato a un uomo.
Ora la procura di Bologna, su pressione di quella di Modena, la Regione, il Policlinico e l’Associazione Amici del Cuore hanno ricorso in Cassazione contro la mia assoluzione. Accanimento? Tentativo di annientarmi? Si sbagliano: ho resistito per 6 anni e dovrebbero spararmi per fermarmi. Forse se l’opinione pubblica,intendo la gente, si rendesse conto che per far volare 9 elicotteri e muovere 150 NAS, come pure promuovere questi ricorsi in Cassazione, si usano soldi dei contribuenti, forse la gente sarebbe più sensibile ai problemi di una giustizia ingiusta. Vorrei finire con le parole di Papa Francesco “Mai rassegnarsi alla disumana ingiustizia”

L’ingresso è libero.  Info: tel. 059 236853

 

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